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Il clima preoccupa 4 italiani su 5: ecco un sondaggio di SWG

Da santi e navigatori a cittadini molto green. Se solo l’anno scorso, in piena pandemia, la preoccupazione degli italiani per le malattie infettive era al primo posto rispetto a quella per i cambiamenti climatici, oggi il 79 per cento di italiani ritiene invece che il climate change sia un problema più serio. E’ quanto emerge nel sondaggio SWG dal titolo “Percezione dei cambiamenti climatici”, commissionato dall’Ambasciata britannica, secondo il quale l’obiettivo di contenere l’aumento delle temperature entro 1,5 gradi preoccupa soprattutto i giovani.

La paura delle epidemie rimane comunque ai primi posti, precisamente in terza posizione, mentre povertà, fame e carenza d’acqua potabile sono il secondo problema più urgente. «I giovani, rispetto alle generazioni precedenti, hanno un modo diverso di rapportarsi al problema dei cambiamenti climatici: sono nati e cresciuti tra questo tipo di argomentazioni. Ma sarebbe sbagliato pensare che siano diventati di colpo tutti ambientalisti. Perché, tra il pensiero e l’azione esiste ancora un baratro» sottolinea Rado Fonda di Swg.

Informare sul Climate Change

Cresce la necessità di essere sempre più informati da fonti autorevoli e accreditate, a partire dalla scuola e dall’università, piuttosto che da ricerche sommarie su internet. Questo per generare anche un maggior coinvolgimento dei singoli nella difesa del Pianeta, ritenuto al momento ancora insufficiente. Per l’85 per cento degli intervistati, infatti, gli italiani si impegnano poco o niente. Ed ancora: per tre italiani su cinque, la tutela dell’ambiente rappresenta una “necessità”. Soprattutto (il 67%) per i più giovani e per i laureati.

Le soluzioni per salvare il Pianeta

Ma è meglio occuparsi di ambiente o della crescita dell’occupazione? Per il 56% degli italiani la priorità è la cura del nostro Pianeta. Contro il 44% di coloro che auspicherebbero un miglioramento della crescita occupazionale. Ma cosa saremmo disposti a fare per contrastare il cambiamento climatico? Nell’ordine: ridurre il consumo di articoli usa e getta, al 67% sia nel 2020 che nel 2021; mentre sale dal 60 al 66% l’attenzione all’elettrodomestico che consuma meno energia; infine, il 10% degli intervistati sceglierebbe un’auto ibrida o elettrica.

Il 57% sarebbe favorevole all’eliminazione dei sussidi statali per i combustibili fossili. Mentre il 72% degli intervistati pensa che sarebbe meglio sei il Paese si preparasse a futuri eventi climatici estremi per effetto del “Climate change”.

Infine, protezione delle risorse naturali ed energia pulita sono strumenti per il contrasto ai cambiamenti climatici. Per il 70% è importante partire dalla tutela di foreste e oceani, mentre un 67% è convinto dell’importanza di utilizzare sempre di più un’energia pulita.

photo credits by Prisca Tozzi

SeaforChange, l’informazione per salvare il nostro mare

Quasi da subito, il 2020 ci ha messo a dura prova. Un anno segnato da un virus, un’epidemia divenuta emergenza sanitaria e poi la pandemia. Siamo stati costretti a ridurre la nostra tendenza alle relazioni sociali, ci siamo abituati alle distanze e alle mascherine per tutelare noi stessi e gli altri. Ma questo non significa fermarsi del tutto. Infatti, per noi nasce SeaforChange, il mare per cambiare.

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