Da oltre 20 anni nella ristorazione biologica, ha aperto e gestito con successo un Bio Bistrot nel cuore del quartiere Monteverde a Roma. Oggi è socia fondatrice di BioFoodArt, una nuova avventura professionale che racchiude, in un unico concept, tutta la sua esperienza.
Per il portale BioFoodArt, abbiamo incontrato e intervistato, Francesca Carillo, “Urban bio chef”.
Quando eri bambina dicevi “voglio fare la chef”?
Devo dire di No! Dicevo che volevo una fattoria tutta mia!!
Cosa ti piace di più di questo mestiere?
La creatività e la sfida …trovare nuovi gusti inventare piatti gustosi e sani
Qual è la tua etica in cucina?
Fresco stagionale sempre possibilmente Bio
Gli ingredienti per te più importanti in cucina?
L’amore, l’attenzione e l’arte nel piatto, per una sinfonia di gusto e freschezza
L’Italia è la patria della biodiversità, ma ti lasci contaminare da altre culture quando cucini?
Sono sempre stata affascinata dall’uso delle spezie nella cucina tradizionale…un’incursione multietnica nei piatti classici, in cucina non mancano mai cardamomo, cannella, zenzero e curry
Il “Bio” è in crescita in tutta Italia, ma i ristoranti Bio al 100% sono ancora pochi, secondo te perché?
Sono venti anni che mi occupo di cibo Bio, a casa, nel catering e nel mio locale. Diciamo che in Italia il Bio non è stato mai incentivato ma semmai ostacolato. Ma è anche vero che il nostro paese offre una tale varietà di cibo genuino che non si sente un vero bisogno di certificare…tanti ristoranti e osterie hanno degli ottimi prodotti locali anche se non sono certificai Bio.
In tempi di crisi, si può mangiare bene senza spendere cifre folli?
Assolutamente si, basta mangiare cibo di stagione, pensa alla zucca …si possono fare mille preparazioni e sarà sempre gustosa, il cibo di stagione ha sempre un prezzo giusto e si trova nei mercati rionali e nei supermercati, i legumi che troviamo tutto l’anno sono altamente nutrienti e non hanno prezzi eccessivi.
Quando cucini di che umore sei?
Rilassata, zen, concentrata…un allievo un giorno mi disse che quando cucino faccio Qi gong con il cibo!
Dove trovi ispirazioni per un piatto nuovo?
Nei colori della stagionalità, nel cuore …pensando al gusto ed agli abbinamenti provo ad immaginare i sapori e creo, quando vado a cercare le verdure o la carne e il pesce nei mercati, immagino gli abbinamenti e do spazio alla fantasia, partendo magari da piatti tradizionali per stravolgerli con la creatività
Com’è la cucina di casa sua?
E’ Bio è stagionale mai uguale, mai la stessa, diciamo una dieta mediterranea con un pizzico di macrobiotico
Perché ci sono ancora poche donne chef?
Devo dire la verità, non lo so, ho sempre pensato che noi donne siamo in grado di fare più cose insieme, cucinare e basta non ci soddisfa…ma soprattutto quello delle brigate di cucina è un avamposto del patriarcato…una conseguenza di una società che aiuta poco le donne!
Cosa ti piace dell’Italia?
La Biodiversità, la fantasia, l’arte in ogni aspetto della nostra vita, attraversare lo stivale vuol dire godere di tutto, appagare il palato con le mille e mille ricette di ogni regione, appagare la vista con paesaggi sempre diversi e sempre affascinanti, godere del patrimonio culturale e artistico unico al mondo!
Hobby oltre la cucina?
L’arte, la musica, l’ecologia, i cavalli, il giardinaggio, libri, cinema…
La tua filosofia di vita in tre parole.
In maniera ironica dico che BioFoodArt è la sintesi perfetta! Ma aggiungo empatia solidarietà fratellanza tolleranza e multiculturalità.